La Burrida è un piatto tipico della cultura popolare cagliaritana, praticamente immancabile in tutte le trattorie o ristoranti della città. Ha un odore d’aceto intenso e si cucina con un pesce che le furbe massaie casteddaie (cagliaritane) si fanno pulire direttamente al mercato: questa la dice lunga sulla difficoltà con la quale questo pesce può essere maneggiato. Per rendere inconfondibile il pesce, che è uno dei protagonisti del piatto, la testa non gli viene tagliata e guai a venderlo senza fegatino: risulterebbe praticamente inutilizzabile visto che i fegatini del gattuccio di mare sono anch’essi indispensabili protagonisti del piatto.
- 2 kg di gattuccio di mare
- 1-2 spicchio di aglio
- 300 g di noci sgusciate
- aceto di vino q.b.
- olio di oliva q.b.
La prima cosa da fare è tagliare a tocchetti il gattuccio e metterlo a bollire in abbondante acqua e sale. Occorre separare e mettere da parte dalle interiora, i fegatini, sarà una parte fondamentale della ricetta.
Intanto pulire le noci, tritarle e lasciarle da parte. I fegatini devono essere sbollentati lievemente e messi di nuovo da parte, verranno aggiunti in seguito al trito d’aglio.
Sminuzzate l’aglio e mettelo a soffriggere in abbondante olio, quando inizia a dorare aggiungete le noci e dopo una mescolata anche i fegatini. precedentemente sbollentati, sminuzzandoli con il mestolo, in ultimo aggiungere l’aceto e mescolare per qualche minuto, la quantità di aceto dipende dai guisti, il condimento è pronto.
La cottura del gattuccio è abbastanza rapida, circa 10 minuti, una volta scolato, adagiatelo in un piatto da portata e versateci sopra il condimento, lasciate riposare per almeno un giorno, la burrida è un piatto che va mangiato freddo!
Di solito la burrida si mangia come antipasto, si accompagna con i classici vini da pesce, in primis il vermentino, questa volta però ho provato quyesto ottimo vino brut francese, consigliatisimo.
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